Prevenzione Cardiologica
La cardiologia preventiva è l’insieme di misure che ha lo scopo di proteggere la persona dalla possibilità di essere interessata da una specifica patologia medica cardiaca.
Dividiamo l’attività di prevenzione in due tipologie, in base all’approccio e ai trattamenti eseguiti.
La Prevenzione primaria, che comprende tutti gli interventi utili ad ostacolare l’insorgenza di malattie cardiache, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Spesso l’intervento mira a cambiare abitudini e comportamenti scorretti mentre in alcuni casi richiede l’utilizzo di farmaci per controllare i fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione e ipercolesterolemia.
La Prevenzione secondaria, invece, si rivolge a persone già affette da malattie cardiovascolari con lo scopo di prevenirne l’aggravamento o le complicanze.
L’elevato tasso di incidenza e mortalità legati a malattie come la cardiopatia ischemica hanno portato la società a prendere coscienza dell’importanza di condurre campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione sul tema. Cercare di scongiurare e contrastare i fattori più importanti di rischio cardiovascolare è l’obiettivo della cardiologia preventiva.
Vediamo insieme quali possono essere:
ipertensione arteriosa: l’ipertensione è considerata uno dei più importanti problemi di salute nei paesi sviluppati. E’ quasi sempre asintomatica ed è necessario misurarla per sapere se un individuo è iperteso oppure no.
sedentarietà: anche gli stili di vita caratterizzati da poca attività fisica pregiudicano la salute cardiovascolare, in quanto possono cagionare obesità, al contrario dell’esercizio fisico e di una dieta sana.
ipercolesterolemia: le persone che di norma hanno un colesterolo alto sono esposte ad un rischio doppio di andare incontro a malattie cardiovascolari, in particolare infarto ed arteriosclerosi.
obesità: è un fattore di rischio per numerose patologie cardiovascolari e respiratorie;
diabete: nei pazienti affetti da diabete il glucosio aumenta nel sangue, accelerando l’insorgenza e l’aggravamento dell’arteriosclerosi ossia lo sviluppo di placche di colesterolo che vanno ad ostruire le arterie di tutto il corpo con conseguente rischio di infarto o di ictus per esempio.
tabagismo: in base agli studi, la possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare è tre volte superiore in coloro che fumano;
L’attività di prevenzione si concretizza nel monitoraggio, eseguito da parte di un cardiologo, dei pazienti che già sono affetti da problematiche cardiovascolari o che corrono il rischio di soffrirne.
Il monitoraggio è eseguito attraverso una serie di visite, esami e trattamenti diagnostici e preventivi.
Gli strumenti che vengono adottati in cardiologia preventiva per valutare lo stato di salute dell’apparato cardiovascolare sono:
elettrocardiogramma: è l’esame usato più comunemente in cardiologia, attraverso il quale si registra l’attività elettrica del cuore.
holter pressorio: consiste nell’utilizzo di un bracciale automatico che misura la pressione ad intervalli regolari nel corso di 24ore mentre il paziente svolge la propria vita quotidiana. E’ utile nei casi in cui vi sia il sospetto che la tp in atto non sia adeguata o quando vi sia il dubbio di una ipertensione misconosciuta.
ecocardiogramma: E’ un test di imaging che utilizza gli ultrasuoni per monitorare la funzione cardiaca.
test da sforzo: è un esame che utilizza una cyclette o un tapis roulant per riprodurre uno sforzo massimale mentre il paziente viene monitorato con l’elettrocardiogramma per evidenziali eventuali aritmie o anomalie che possano suggerire una malattia delle coronarie.
risonanza magnetica cardiaca: è un esame che utilizza campi magnetici (comunemente 1,5-3Tesla) per visualizzare il cuore e gli apparati valvolari senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti. A differenza dell’ecocardiogramma permette di distinguere la composizione del tessuto miocardico differenziando il muscolo dal grasso e dalla fibrosi cicatriziale.
tomografia computerizzata cardiaca (TC): è un esame che utilizza radiazioni ionizzanti e un mezzo di contrasto iodato per poter visualizzare in maniera non invasiva le coronarie ed evidenziarne eventuali stenosi guidando cosi la terapia o l’indicazione ad ulteriori esami invasivi.
Coronarografia: è un esame invasivo che viene fatto da ricoverati che permette di visualizzare le coronarie alla ricerca di eventuali stenosi che impediscono il normale flusso sanguigno.
Si ha quindi la possibilità di intervenire in 3 modi differenti:
modificazione dello stile di vita: il primo passo nella cardiologia preventiva sta nel dare indicazioni al paziente affinché questi adotti delle abitudini di vita sane, che di norma consistono in una dieta bilanciata, nell’esercizio fisico, nel controllo del peso corporeo e nell’abolizione del fumo;
trattamento farmacologico: il livello successivo del trattamento preventivo consiste nella somministrazione di farmaci che hanno lo scopo di controllare i fattori di rischio e controllare le malattie cardiache
interventistico: nell’eventualità in cui le sane abitudini di vita e il trattamento farmacologico non fossero sufficienti, vi sono numerose procedure chirurgiche o percutanee (mini-invasive passando attraverso vene o arterie degli arti) che permettono di trattare le malattie delle coronarie, delle valvole o del muscolo cardiaco stesso.